Il diciannovesimo Archetipo QOPH funzione LEGANTE

Qoph funzione legame miniatura ESCAPE='HTML'

Questo lavoro è nella prima parte una ricerca tratta da vari testi ed autori con l'aggiunta di ampie riflessioni personali, conseguenza del trovarci nella via ionica del viaggio fra gli Archetipi.

La parte finale è invece dedicata ai Maestri di Shamballah che grazie alle loro parole, ampliano la nostra comprensione.

***

Siamo approdati, dopo non poca fatica, alla diciannovesima stazione del nostro viaggio iniziatico fra gli Archetipi: la Qoph.

Qoph lettera ebraica ESCAPE='HTML'

La sua funzione è quella di legare, collegare, connettere, congiungere, incollare, aggregare, controllare.

Legante è tutto ciò che unisce stabilmente le cose.

Se per esempio uniamo con una molletta due fogli di carta non otteniamo un'unione stabile, mentre se li uniamo con la colla, la funzione lo diventa.

Possiamo legare tra loro gli oggetti, le persone, i concetti, le emozioni, le parole...

I vocaboli “dormi” e “veglia” hanno un significato separato ma se li uniamo otteniamo “dormiveglia” che è una parola dotata di stabilità, ossia di senso compiuto.

Qoph rappresenta la coagulazione, la cristallizzazione, la fusione, la compattazione.

E l'ascensione, la libertà, il candore, la Luce, la Verità, il benessere, il trionfo, la gloria, la manifestazione dell'Essere originale.

Ci proietta nella rivelazione dell'inossidabile collegamento ed interconnessione fra mondo inferiore e mondo superiore.

E' ben rappresentata dal “collo” che collega la testa al corpo.

Qoph e collo arte ESCAPE='HTML'

E' l'Essere rinato, l'ego inferiore sublimato nell'Io eterno ed immutabile, illuminato dal Sole Interiore.

E' una funzione più stabile rispetto al sesto Archetipo (Vav funzione congiunzione) poiché sembra incollare, o più precisamente, usando il linguaggio alchemico, coagulare fra loro le parti, i vari frammenti.

Non si limita ad accostarli, li fa “compenetrare” l'uno nell'altro.


E' infatti la funzione che rappresenta un legame tra due sostanze differenti; tale legame avviene grazie all'intercessione della Qoph ed alla sua capacità di fondere fra loro le cose.

Il modo migliore per comprendere questa importante funzione è pensare alla chimica: molecole con atomi differenti, aggregandosi fra loro, formano sostanze diverse dalla loro origine.

E' la Qoph che permette questi legami.
 

Nell'antichità la funzione legante era rappresentata da un filo ed infatti in greco questa parola si traduce con “legame d'amore” ; è proprio questo, come vedremo nel proseguo del lavoro, che rappresenta in astratto.

Il “filo” rappresenta la connessione essenziale su qualsiasi piano, spirituale, biologico, sociale.

Nell'alfabeto atlantideo la Qoph era rappresentata da una coda ed a mio avviso, è un modo molto significativo di esprimere la funzione che rappresenta.
La coda negli animali serve a dare equilibrio poiché è un'antenna che capta le energie circostanti in modo da tradurle in messaggi che aiutano l'animale ad orientarsi.

La coda rappresenta per l'animale il “legame” sensoriale che mantiene con le energie sottili ed invisibili( a differenza dell'uomo che diventando mente, ha perduto); è la connessione fra terra e cielo.

Qoph ed alfabeto di Atlantide ESCAPE='HTML'

La lettera che rappresenta la nostra funzione è la Q.

E' la 17° lettera dell'alfabeto inglese, la 15° di quello italiano tradizionale e la 16° di quello latino. 

Lettera Q  ESCAPE='HTML'

Deriva dal fenicio “qoph” con il significato di occipite, la parte posteriore della testa, dalle orecchie al collo, ossia la zona cervicale che come abbiamo detto sopra, rappresenta il legame fra la parte inferiore del corpo e quella superiore.

Nel percorso iniziatico è proprio questo legame che viene evidenziato a questo punto del nostro viaggio fra gli Archetipi: il basso e l'alto uniti in un unico “regno”.

 

Nella numerologia la Qoph è espressa dal numero 19.

Numerologia 19 ESCAPE='HTML'

Era considerato in quasi tutte le religioni e per i Pitagorici un numero “divino”, avendo connessioni con la luce, con la chiarezza, con lo splendore, con i fulmini e con le rivelazioni anche improvvise.

E' l'ottavo numero primo del sistema di numerazione decimale, ossia può venire diviso solo per se stesso, ad indicare che nulla lo può diminuire o può interferire con ciò che rappresenta.

 

Il numero 19 descrive la consapevolezza delle proprie capacità conseguita dopo un lungo lavoro di perfezionamento interiore.

E' l'uomo pronto ad entrare nel mondo come individuo completo; è un uomo in potenza.

Un ragazzo che ha raggiunto i 19 anni di età, infatti, ha superato l'adolescenza, ha conquistato una consapevolezza stabile e matura nei confronti delle proprie capacità conseguita dopo un lungo lavoro di conoscenza interiore.

Ha scoperto la propria autenticità dopo avere spezzato i legami familiari; li mantiene tuttavia in sé come fondamenta, pur essendo ormai un individuo con una completa autonomia.

Questo processo viene spiegato molto bene, geometricamente, dai frattali, argomento trattato nel 18° Archetipo: un frattale si ottiene da una nuova equazione che include in se stessa il risultato ottenuto dalla precedente e ciò ci conduce a comprendere come anche il nostro diciannovenne, pur avendo reciso i legami familiari, li porterà sempre in sè: sono inclusi, come risultato di ciò che hanno rappresentato, nella nuova forma di cui è composto. 

Qoph e radici ESCAPE='HTML'

E' semplice comprendere questo concetto pensando ad un albero: i rami rappresentano i figli, i nipoti, i pronipoti ed ognuno di essi cresce verso il cielo dopo essersi differenziato dai rami sottostanti.
Le radici tuttavia sono le stesse e più l'albero si eleva verso l'alto, più quelle radici, che rappresentano l'eredità del passato, sprofondano nel terreno dando stabilità e spessore all'albero( uomo).

 

Non saranno mai separate, sono parte della stessa “struttura” anche se non si vedono perché sotto terra.

Ovviamente tale discorso non riguarda solo una singola famiglia ma anche l'umanità nel suo insieme: le nostre radici sono profonde e ben radicate.

Il numero 19 simboleggia quindi, la liberazione dai vincoli di una forma precedente: si ascende ad un nuovo livello di esistenza, al medesimo modo in cui ad ogni uscita segue un'entrata.

Rappresenta la rinascita, il rinnovamento, la liberazione, la verità vista al di là di ogni illusione.

Secondo Eliphas Levi è l'esistenza di Dio, comprovata dalla stessa idea di Dio; è il Sole, l'oro e la pietra filosofale.

 

E' un numero associato alla gestione del potere e dell'indipendenza che si manifestano apertamente, in positivo od in negativo, a seconda di colui che si riflette nell'Archetipo.

Rappresenta la forza di uscire dal proprio io per sfociare in una volontà più grande.

E' l'Iniziato che ha raggiunto un notevole grado di perfezione ed utilizza la propria mente come uno specchio: reagisce alle impressioni ricevute senza tuttavia lasciarle sedimentare in forme morte.

In questo modo, pur vivendo nel mondo dell'ombra, ne esce vittorioso e senza rimanere ferito da alcunchè.

Per la Cabale il 19 è un numero foriero di fortuna poiché è composto dall'uno e dal nove che, sommati, danno come risultato il 10, ossia l'Adamo Celeste, il simbolo della perfezione creata da Dio.

La natura solare del numero 19 lo ha reso un numero temuto dai praticanti di magia nera: evitano accuratamente la presenza di 19 oggetti uguali o di essere riuniti in 19 persone. 

Magia nera ESCAPE='HTML'

Essendo il numero della luce è l'antagonista dell'ombra, che sotto il suo influsso viene rivelata nella sua verità, buona o cattiva che sia.

Il numero 19 e la Runa ad esso associata che studieremo in seguito, sono stati simboli molto rilevanti nella storia del nazismo: il 1919 è stato il “portale” che lo ha visto nascere.

Le ideologie liberali, nazionaliste, militari e razziste sono emerse, sotto l'influsso di questo Archetipo, in tutta la loro triste verità.

E' facile comprendere alla luce di queste conoscenze, il motivo per cui viene considerato un numero karmico: il karma rappresenta la legge di causa/effetto che come un boomerang divino, ci riporta le conseguenze delle nostre azioni.

I numeri karmici sono i seguenti: 13, 14, 16, 19 ed indicano i “debiti” che ci portiamo appresso dalle vite precedenti.

In ogni numero karmico è implicito un eccesso, vedremo che

nel 13 abbiamo ecceduto nell’attaccamento alle cose materiali,

nel 14 nell’attaccamento ai sensi,

nel 16 abbiamo enfatizzato la speculazione intellettuale

nel 19 abbiamo ecceduto nell’importanza data al nostro ego.

Come abbiamo visto con l'esperienza del dittatore Hitler, l'eccesso di ego di un intero popolo, ha condotto alla seconda guerra mondiale.

 

I musulmani danno molta importanza al numero 19, nonostante sia citato solo una volta nel Corano:

“Diciannove Angeli sono incaricati di vegliarvi.”

Corano ESCAPE='HTML'

Utilizzando un calcolatore, il Dr. Rashad Khalifa ha investigato il mistero di questo Archetipo numerico in relazione al Corano ed ha scoperto diverse combinazioni di lettere e di parole nelle quali il numero 19 sembra essere la chiave delle loro relazioni.

Per esempio, la prima rivelazione del Corano si compone di 19 parole che a loro volta sono composte da 76 lettere, cioè un multiplo di 19.

La sura 96 si compone di 19 versetti composti da 304 lettere (ossia un multiplo di 19).

Il Dr. Rashad ha dimostrato che si potrebbe continuare all'infinito con la presenza, in un piano meno accessibile all'evidenza superficiale, del numero 19 nel Corano.

E ancora la moschea di Cordoba ha 19 navate di bronzo sul Cortile degli aranci ed il pulpito dell'Imam possiede 19 gradini.

Una pianta con 19 foglie rappresenta invece, per il popolo scandinavo, buona fortuna per le faccende familiari.

Al contrario per i greci che lo ritenevano un numero apportatore di liti familiari, sebbene non gli dessero un valore negativo assoluto.
Meton, astronomo greco, vissuto nel V secolo a.c. scoprì che alla fine del 19° anno Giuliano, le lune nuove ritornano esattamente alle stesse date.

Il Sole, la Luna e la Terra si allineano nella stessa posizione una volta ogni 19 anni.

Nella numerologia esoterica, i numeri a due cifre esprimono un rapporto fra loro da sinistra a destra: il primo numero rappresenta “il conflitto”, il secondo “la soluzione” allo stesso.

Se utilizziamo il linguaggio degli Archetipi, così come l'abbiamo studiato, sappiamo che il 19 è composto da un 10, ossia l'Adamo Celeste che deve essere realizzato in terra (conflitto) ed il nove è la soluzione, ossia il raggiungimento del privo di forma( nono Archetipo).

 

Accediamo ora alla dimensione geometrica dove troviamo il “Fiore della Vita”.

Per comprendere questo argomento è necessario fare alcune premesse.
 

Il numero 19 oltre ad essere un numero primo, un numero ottaedrico ed un numero primo cubano è anche un numero poligonale centrato, più esattamente un numero ESAGONALE CENTRATO.

Noi ci occuperemo di speculare solo quest'ultimo aspetto per non rendere questo lavoro già bello importante, troppo pesante: lascio alla vostra curiosità sondare gli altri aspetti in relazione alla Qoph.

Il 19 è un numero poligonale centrato perchè geometricamente viene rappresentato un esagono con un punto al centro e gli altri punti che lo circondano. 

Numero esagonale centrato ESCAPE='HTML'

I numeri esagonali centrati sono: 1, 7, 19, 37, 61, 91, 127, 169, 217.....

Gli Archetipi ci hanno insegnato che Dio geometrizza: ogni forma materiale ha una “struttura geometrica di fondo” che la caratterizza e tale figura non è mai casuale ma segue regole matematiche precise.

La geometria sacra ormai è accettata anche in ambito scientifico perché viene ritenuta la chiave per la nuova fisica post-quantistica che sta emergendo e che spiega l'esistenza del campo di punto zero.

Recenti scoperte scientifiche hanno dimostrato che il cervello umano trasforma tutte le informazioni, in entrata, in immagini archetipali, prima di convertirle in pensieri.

Quindi il nostro cervello funziona per Archetipi che, come sappiamo, rappresentano la “matrice” di ogni forma creata.

Osservando l'immagine dei numeri esagonali centrati, notiamo che l'esagono, che è rappresentato dal sesto Archetipo, funzione CONGIUNZIONE, è presente in strutture crescenti e sempre più elaborate dell'esagono iniziale e prima ancora del punto d'origine.
 

Possiamo affermare che i numeri esagonali centrati rappresentano la cristallizzazione della forma base, differenziatasi in maniera esponenziale: tale forma prima è il punto, l'Uno.

L'Uno è il centro mistico, essendo il punto di partenza d'ogni forma.

La figura seguente viene chiamata “Schema della Genesi” , insegnamento che proviene dagli antichi egizi e che fa parte dell'ermetismo.

Schema della Genesi ESCAPE='HTML'

Viene ritenuto lo schema della genesi poiché tutto è stato creato e completato attraverso questo primo schema geometrico.

Nell'immagine vediamo una rappresentazione bidimensionale, composta da 7 cerchi e la Stella di David; in realtà si tratta di sfere tridimensionali e l'esagramma è, in realtà, un tetraedro formato da due piramidi interlacciate ed opposte di direzione.

Secondo questo schema la Mente Universale che chiamiamo Dio creò, da un totale vuoto o nulla, ossia dal punto focale della Sua consapevolezza, una singola sfera centrale.

La prima sfera era attorno a Dio nel primo giorno della creazione. Il giorno seguente Dio creò un’altra sfera. Dall’intersezione delle due sfere, come abbiamo visto nel quattordicesimo Archetipo, si forma la “vescica piscis”.

Vescica piscis ESCAPE='HTML'

La creazione di Dio continuò per 7 giorni ed ogni volta veniva proiettato il centro di un’altra sfera sulla superficie della precedente. 

Proiezione del punto, centro mistico ESCAPE='HTML'

Se contiamo le sfere nello schema della genesi vedremo che sono 7, esattamente il numero di giorni serviti a Dio per creare il mondo come scritto nella Bibbia. Ecco perchè viene chiamato schema della genesi.

Se continuiamo la creazione di Dio allo stesso modo ma oltre i 7 giorni, arriviamo a questa figura: il Fiore della Vita.

Fiore della Vita ESCAPE='HTML'

Questo simbolo lo troviamo in tutto il mondo come decorazione di strutture sacre, indipendentemente dalle religioni di appartenenza dei vari popoli.

Il Fiore della Vita è composto da 19 sfere i cui punti centrali uniti fra loro “disegnano” il nostro numero esagonale centrato. 

Fiore della vita con esagramma centrato ESCAPE='HTML'

Qualcuno ritiene che la creazione si fermi a questa figura, in realtà, come abbiamo visto all'inizio, il numero esagonale centrato prosegue in figure sempre più sofisticate che tuttavia, contengono sempre le precedenti.

Come non ricordare nuovamente allora, i frattali?

E' molto interessante osservare i cristalli d'acqua al microscopio: li abbiamo trattati con le forme emozionali dell'acqua di Masaru Emoto.

Cristalli d'acqua ESCAPE='HTML'

Ogni forma armonica dell'acqua, forma esattamente il Fiore della Vita ed il numero esagonale centrato.

Osservando un cristallo di neve, per esempio, vedremo che la sua struttura base è l'esagono centrato: l'immagine, è stata fatta da un fotografo russo, Alexey Kljatov, con una tecnica di sua ideazione ed una normale macchina fotografica.

Se cercate in rete le sue fotografie sui fiocchi di neve noterete che si tratta sempre di esagoni centrati.

Cristallo di neve ESCAPE='HTML'

Possiamo quindi dire che il numero esagonale centrato, o meglio, il Fiore della Vita, rappresenta la “forma legante” di tutte le forme ed è il cristallo dell'acqua, elemento base della creazione stessa.

E' una forma capace di unire livelli diversi di realtà di coscienza che, una volta raggiunta la perfezione geometrica voluta, proietta in sfere (di coscienza) superiori ed infinite.

 

Nell'ebraismo la Qoph ha la funzione di legare le parti e veniva rappresentata nei miti dal filo di Arianna. 

Qoph ESCAPE='HTML'

La Qoph è il Sole, la fonte che tutto rinnova. Rappresenta le mescolanze, la testa, la vetta, il principe del cielo.

La particolare forma della lettera Qoph è molto esplicativa della sua funzione: è l'unica che si estende al di sotto della linea inferiore.

Racconta della capacità di scendere nel mondo degli inferi rimanendo illesi, poiché il legame fra Terra e Cielo è indissolubile, fisso come lo è il nostro astro luminoso.

Come il Sole splende indipendentemente dalle nubi che oscurano la Terra, così lo Spirito vive al di là di ogni ombra illusoria.

Con la Qoph l'uomo ha raggiunto un livello di consapevolezza tale da vivere costantemente con la certezza della Luce del proprio Spirito.

Rappresenta l’ascesa, è l'apertura della Corona nelle Sephiroth e quindi il ritorno, la rivelazione divina, l’illuminazione.

E' la lettera del ritorno poiché l'Anima ha riconquistato la consapevolezza della sua immacolata santità dopo un lungo viaggio nell'oscurità.

E' il momento che preannuncia il ritorno alla propria divinità, alla consapevolezza del proprio lignaggio di Luce.
La santità è assolutamente inattaccabile dal male, rimane per sempre pura ed immacolata sebbene lo incontri.

E' l'accettazione che il male ha anch'esso un posto nella Creazione: la Quoph rappresenta quindi l'uscita dalla dualità e dal giudizio.

Il significato della Qoph è anche “scimmia” ed a lungo mi sono scervellata per comprenderne il significato reale: la vita esteriore, nella materia, rappresenta l'esatto contrario di ciò che un uomo è dentro di sé.

E' il negativo di ciò che egli è: questo negativo che sta fuori è il modo in cui la Creazione gli rende evidente la sua stessa santità, che sta invece dentro di sé.

L'uomo che scimmiotta non è mai autentico e rappresenta gli uomini che ancora non hanno accesso al proprio Sole Interiore che li illuminerebbe nelle loro integrità e verità.

Qoph e scimmia ESCAPE='HTML'

Santità e scimmia sono perfette insieme e spiegano la realtà che la Qoph rivela come il Sole che rende visibili le cose che prima erano oscure.

La santità, pur precipitando negli inferi, rimane immacolata perché è in quello sprofondare che “vede” se stessa, come l'immagine rovesciata in uno specchio.

Rappresenta il legame indissolubile tra mondo inferiore e superiore essendo l'uno funzionale all'altro e mai separabili se non, appunto, per conoscenza.

Il corpo, cioè la vita nella materia, è il guscio, la copia fisica della nostra coscienza interiore che si specchia nella sua limitatezza scoprendo, nel gioco dell'opposto, la sua infinità.

La Qoph segna il passaggio dell'uomo che, dall'Albero della Conoscenza che lo ha visto separato da tutto, ritorna all'Albero della Vita che lo include nel Tutto.

E' la connessione fra lo Spirito ed il Corpo che s'illuminano a vicenda poiché uno è opposto ma complementare dell'altro.

Viene dato a questa incredibile lettera/archetipo anche il significato di "cruna" ad indicare che è in quello piccolo spazio vuoto che il filo della vita passa ed unisce tutte le cose materiali e immateriali.

Tutti i mondi sono legati fra loro e si uniscono in quel minuscolo spazio fatto di nulla che proietta da una dimensione all'altra: è il filo della vita.

Per gli ebrei con questa lettera comincia una nuova vita, la venuta del Messia e la successiva resurrezione e rivelazione.
Non è ancora avvenuta perché saranno i successivi due scalini che la renderanno manifesta.

 

Per la ghematria la Qoph ha valore 100. 

Numero 100 ESCAPE='HTML'

Con questo numero siamo giunti ad uno spartiacque, un passaggio di livello che dalle decine ci proietta nelle centinaia.

Con il 100 comincia una nuova vita.

Rappresenta l'essere INTERINCLUSO, cioè il far si che ogni parte contenga le altre.

L'interclusione è il segreto espresso dall'elevazione al quadrato di un numero, come il 100, che è il quadrato di 10.

Qualunque numero moltiplicato per cento, per la Cabala, rappresenta una particolare condizione di favore divino: indica la ricompensa che ognuno riceverà in più, rispetto a ciò che ha donato.

La spiga che porta 100 chicchi di grano è grazia di Dio, Abramo che diventa padre di Isacco a 100 anni è il segno della massima benedizione di Yahwe.

Cento è il segreto della bellezza essendo il numero 10 (l'Uomo Celeste) al quadrato: il suo valore simbolico deriva dal significato magico e divino del 10 che nel 100 trova la sua massima espressione.
 

L'idea di perfezione del numero 100 la ritroviamo espressa nelle percentuali: l'affermazione “mi sento bene al 100%” indica, infatti, il massimo delle possibilità.
 

Un prodotto è puro al 100%, un individuo è sviluppato al 100%, la carica di una batteria è al 100%, lo stato di salute è al 100% : ognuna di queste affermazioni indica la totalità raggiunta.
 

Nella lettura esoterica dei numeri in quelli a tre cifre, le prime due corrispondono a ciò che si possiede e la terza cifra a ciò a cui si aspira.

Leggendo quindi il numero 100 vediamo rappresentata l'uomo completo (10) che aspira a congiungersi al Nulla/Tutto, rappresentato dallo zero.

Siamo approdati con la Qoph, infatti, agli ultimi tre scalini del compimento della Grande Opera: l'Uomo Terrestre che si contemplerà perfettamente nell'Uomo Celeste.

 

Nell'ermetismo la Qoph c'introduce nell'ultima fase dell'opera alchemica: la Rubedo od Opera al Rosso. 

Rubedo Opera al Rosso ESCAPE='HTML'

Quando la Rubedo sarà compiuta un uomo sarà maestro sia sul mondo fisico che su quello spirituale.

Egli è divenuto un Re, maestro di se stesso, è oro vivente, pura coscienza; è il Sè Superiore.E' uno stato fisso, non più soggetto a cambiamenti.

Nella Rubedo, infatti, lo Spirito volatile viene fissato, coagulato, cristallizzato in modo da ottenere un effetto permanente.

Questa operazione viene ottenuta grazie alla completa penetrazione della coscienza nell'inconscio che porta così in luce ogni residuo d'impurità: in questo modo si fissa il volatile, lo si rende durevole, sempre presente alla coscienza stessa.

Rappresenta i successivi passaggi con cui il corpo di un uomo, attraverso il continuo lavoro interiore e guidato dallo Spirito (o Sè superiore) che lo dimora, ri-ascende al suo stato spirituale originario, rimanendo tuttavia in vita.

Con l'Opera al Rosso si parla di cristallizzazione dell'Essere: è l'uomo risorto in una veste completamente rigenerata ed è paragonato alla fenice che, nel mito, era in grado di rigenerarsi eternamente dalle sue ceneri. 

Fenice ESCAPE='HTML'

In questa fase l'individuo raggiunge la pietra filosofale, l'unione stabile, armonica e cosciente di Corpo, Anima e Spirito.

Con la Rubedo l’alchimista ha accettato la sua eredità spirituale ed è divenuto ciò che è sempre stato a sua insaputa.

Nelle filosofie orientali la Rubedo corrisponde alla formazione del “corpo di diamante”, termine congruente alla pietra filosofale.

Nel cristianesimo corrisponde alla resurrezione di Cristo.

La Rubedo, nel suo compimento, rappresenta l'unione fra la Regina Bianca ed il Re Rosso, ossia l'unione fra Albedo e Rubedo.

Ricordiamo per chiarezza alcuni dei simboli usati dagli alchimisti:

Opera al Nero: pietra nera, piombo, corvo...

Opera Al Bianco: Regina Bianca, pietra bianca, cigno, rosa, argento, Luna...

Opera al Rosso: Re Rosso, pietra rossa, fenice, oro, pietra filosofale, sole..

 

Nomi differenti ad indicare nel contenuto, il medesimo stato di purezza raggiunto in ogni fase dell'Opera.

Abbiamo inoltre tre stadi di trasmutazione alchemica:

Purificazione (O. Nero )

Fissazione (O. Bianco)

Cristallizzazione (O. Rosso).

Dopo essere disceso nel proprio mondo interiore, un vero inferno composto da bassi istinti e difetti, l'alchimista ha scoperto la luce, ossia il proprio Spirito volatile, il Sè Superiore, che come un fuoco si preoccupa di dirigere dall'alto le operazioni alchemiche.

La coscienza, penetrando completamente l’inconscio, FISSA (cioè l'uomo ne diventa consapevole) il volatile e lo rende durevole, stabile, eterno, cristallizzato.

E' l'uomo destinato a ritrovare se stesso ed a scoprire il proprio lignaggio regale.

La pietra filosofale raggiunta con la Rubedo è la forza vitale, spirituale, che scorre senza impedimenti, senza alcuna ombra.

E' l'elisir dell'immortalità, la fonte dell'eterna giovinezza ed ogni uomo la possiede dentro di sé sebbene oscurata dalla materia pesante.

L'uomo in Terra diventa Spirito Vivo e vivificante per tutto ciò che incontra, capace di guarire ogni male e sconfiggere ogni oscurità: è l'uomo integro, guarito, completamente illuminato, la pietra perfetta.

Come l'uomo che ha raggiunto con successo l'Albedo è in grado di proiettarsi sui metalli (ossia sulla materia) e trasformarli in argento, così l'uomo che ha completato la Rubedo li trasforma in oro.

Gli alchimisti arabi lo chiamavano semplicemente Elisir, col significato di “lievito”, ad indicare la sua proprietà di moltiplicare: moltiplica l'energia spirituale fuori e dentro di sé e quindi possiede una funzione guaritrice.

L’Elisir, il prodotto finale della Grande Opera, lo Spirito Vivente, cura tutti i mali e rende perfetti (cioè di nuovo sani) tutti i metalli imperfetti (come gli organi e le cellule).

L'Elisir viene chiamato anche Tintura e viene usato per la sua qualità penetrante.

Paracelso si riferisce alla Tintura come ad una sostanza assai nobile che colora tutti corpi metallici ed umani e li cambia in un’essenza superiore.

Una volta SUBLIMATA essa è la vera panacea di tutti i mali in quanto guarisce tutte le malattie sia del corpo che dell'anima ed è per questo la medicina universale.

Essa penetra tutti i corpi e li fa “ascendere” come lievito.

Il sacro matrimonio, la conjunctio o coitus, si riferisce all’unione del nostro Spirito divino con l’Anima e infine con il Corpo.

Sono sempre stati un'unica cosa anche se non c'era alcuna consapevolezza ed è la coscienza che ,alla fine, li lega nuovamente, amalgamandoli l'uno all'altro in un corpo unico.

Se l’esito dell'intera Opera è positivo lo Spirito viene "fissato" dal Corpo ed il corpo purificato e sublimato dallo Spirito.

L’alchimista è rinato come Sole ed è oro vivente. Egli è stato illuminato, lui stesso è divenuto luce ed ora domina i tre regni della natura.

Non possiamo non menzionare le Tavole di Smeraldo di Ermete Trismegisto che ora appariranno anche a voi molto più chiare: 

1° E' vero, è vero senza errore, è certo e verissimo.

2° Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per fare il miracolo di una cosa sola.

3° Come tutte le cose sono sempre state e venute da Uno, così tutte le cose sono nate per adattamento di questa cosa unica.

4° Il Sole ne è il Padre, la Luna è la Madre, il Vento l'ha portato nel suo ventre, la Terra è la sua nutrice. Il Padre di tutto, il Telesma di tutto il Mondo è qui; la sua potenza è illimitata se viene convertita in Terra.

5° Tu separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso, dolcemente, con grande industria. Ei rimonta dalla Terra al Cielo, subito ridiscende in Terra, e raccoglie la forza delle cose superiori ed inferiori.

6° Tu avrai con questo mezzo tutta la Gloria del Mondo, epperciò ogni oscurità andrà lungi da te. E' la forza forte di ogni forza, perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida.

7° E' in questo modo che il Mondo fu creato.

8° Da questa sorgente usciranno innumerevoli adattamenti, il cui mezzo si trova qui indicato.

9° E' per questo motivo che io venni chiamato Ermete Trismegisto, perché possiedo le tre parti della filosofia del Mondo.

10° Ciò che ho detto dell'operazione del Sole è perfetto e completo.

 

Ricordiamo la Legge del Ternario affrontata nei primi tre Archetipi: tutto procede necessariamente da tre che formano uno.

* Principio che agisce, SOGGETTO dell'azione.

* L'azione del soggetto o suo VERBO.

* L'oggetto dell'azione od EFFETTO.

Sappiamo che con il dodicesimo Archetipo si era concluso l'intero ciclo della fase dorica.

Il 13°, il 14° e il 15° Archetipo hanno rappresentato, l'Opera al Nero, ognuno raffigurando il proprio ruolo della Legge del ternario:

* soggetto 13°,

* verbo 14°,

* effetto 15°.

Il 16°, il 17°, il 18° Archetipo, a pari modo, ci hanno mostrato l'Opera al Bianco.

Con il 19° Archetipo (soggetto) entriamo nel PRINCIPIO che agisce per completare l'Opera al Rosso, ultima fase che si concluderà con il 21° Archetipo( l'effetto, l'oggettivazione).

 

In Massoneria una cappio (il nostro Archetipo ha funzione legante) stringe il collo dell’Iniziando nel corso della cerimonia di Iniziazione, a simboleggiare tutti i legami che ancora lo avvincono al mondo profano.

Qoph e massoneria ESCAPE='HTML'

In questa fase del percorso massonico si ottiene la la conquista della luce iniziatica.

E' spuntato il giorno dello Spirito ed Hiram viene ritrovato addormentato: i Maestri si riuniranno utilizzando le loro intelligenze ed il loro amore per risvegliarlo.

Hiram, il Maestro “in sonno”, viene resuscitato poiché le sue aspirazioni costruttive coincidono con quelle di tutti i cuori puri.

 

Un magnifico Sole splendente c'introduce nei Tarocchi. 

Tarocchi Il Sole ESCAPE='HTML'

Viene chiamata la Lama dell'alleanza ed è la rivelazione del Fuoco Sacro.

Rappresenta l'uomo leader di se stesso, il Maestro che ha compreso la propria autenticità e gode di questa presenza ormai raggiunta.

Simboleggia la vittoria, il successo, la realizzazione personale, la guarigione, la vitalità, il carisma.

E' il fuoco creatore ovvero, la pietra filosofale. E' l'inizio di una nuova vita dove le difficoltà del passato sono ormai alle spalle.

Rappresenta la Luce Universale, l'illuminazione donata dal genio, la serenità, il Verbo che illumina tutti gli uomini venuti al mondo, la ragione sovra-umana che rischiara gli Spiriti, lo splendore spirituale che dissipa ogni oscurità.

L'uomo che incarna questa Lama è arte, poesia, un idealista con i piedi ben radicati a terra.

Rappresenta la sacra alleanza fra maschile e femminile, il sacro legame perduto rappresentato nella Lama dalla coppia di gemelli, opposti, ma uguali nello Spirito.

La sessualità dell'individuo comune rappresenta solo l'espressione esteriore di ciò che è realmente: quando l'energia più bassa viene trasmutata ed elevata verso l'alto, l'uomo raggiunge la liberazione finale.
 

Rappresenta il legame fra:

il Cielo( lo Spirito rappresentato dall'energia attiva, maschile)

e

la Terra( le Anime ricondotte all'Unità, rappresentate dall'energia passiva, femminile)

che a questo punto si sta materializzando in una forma concreta e visibile nell'Iniziato.

Siamo ancora in una forma in potenza, non ancora pienamente fiorita.

Lo Spirito che discende dall'alto dona, secondo la tradizione, la capacità di parlare altre lingue e di guarire il prossimo: se non ci si ferma al significato letterale si comprenderà quello esoterico.

L'Iniziato comprende che questi doni sono realmente alla sua portata.

La Lama rappresenta l'Adamo Terrestre creato ad immagine dell'Adamo Celeste che, grazie al lavoro alchemico operato sui suoi istinti meno nobili, è destinato alla redenzione.

La redenzione ci appare proprio negli ultimi tre Archetipi di cui come già detto in altre sedi, Il Sole rappresenta il Principio.

La Luna, la Lama precedente, aveva gettato l'Iniziato in un mondo sublunare, dove pur rimanendo accesa la luce dello Spirito non c'era chiarezza dei contorni delle cose.

L'inganno era necessario perché solo attraverso il paragone di ciò che è falso, ingannevole, si può distinguere il suo opposto: la verità.

A questo punto l'Iniziato ha compreso la necessità del male, il legame indissolubile che esiste fra luce ed oscurità: rinnegarlo significa impedire alla Luce di mostrare la Verità.

Analizzando la Lama nei suoi simboli vediamo l'astro splendente che attraverso i raggi rossi e gialli, i colori del fuoco e della vitalità, spazza via ogni residuo d'incertezza donando chiarezza alle cose.

Il Sole rivela la realtà delle cose, le mostra così come sono, prive dei veli dell'illusione: l’animoso fuoco dei bassi istinti non brucerà più ma si disporrà a riscaldare ed illuminare.

Sotto la sua luce non può esistere la menzogna

Simbolicamente il Sole è il vero sé della psiche, la radice dell'esistenza, la coscienza perfetta della propria natura, il raggiungimento di un alto livello di realizzazione: è il Sole Interiore.

I gemelli del Sole ESCAPE='HTML'

E' una chiarezza il cui motivo è ben spiegato nei simboli della Lama dove due gemelli di sesso opposto sono allacciati con le mani fra loro.

Per rafforzare il simbolo della reciprocità vediamo che i due protagonisti toccano ognuno il corpo dell'altro e formano con le loro braccia una X, simbolo come sappiamo della Forza donata dal Diavolo, l'Arcano 15°.

Questa rappresentazione ci sta indicando l'energia perenne che dimora dentro all'uomo e che i nostri “due protagonisti” si scambiano vicendevolmente.

Sono rivolti uno verso l'altro: ogni dualità viene ricomposta nel principio fissatore.

I gemelli si trovano dentro un ovale( simbolo di trasformazione) color zafferano (simbolo d'illuminazione interiore) ma entrambi hanno un piede che poggia all'esterno, in un ovale fiorito ad indicare la rigenerazione continua della vita nella materia.

Questa rigenerazione avviene prima nel singolo e poi nell'intera umanità depurata, alla fine del processo alchemico collettivo, da ogni errore.

Il muro alle loro spalle li protegge dall'esterno ed indica che la Lama ci sta parlando di uno stato interiore. Non si tratta di un muro alto però: possiede cinque strati.

Il numero 5 come sappiamo dal quinto Archetipo, rappresenta la vita, lo Spirito infuso nella materia: è questa la protezione che ormai la coppia divina terrena ha raggiunto.

Anche i colori del muro indicano la perfetta alternanza fra acqua e fuoco, fra Materia e Spirito, fra inconscio e conscio.

Una fine pioggia d'oro non cessa mai di cadere sulla serena coppia di antagonisti conciliati.

Il Sole arricchisce spiritualmente i suoi figli: l'oro che riversa con prodigalità su di loro non è il metallo che tenta gli avari ma l'oro filosofico dei discepoli di Ermete.

Questi Iniziati desiderano solo ciò che è necessario per compiere la loro missione e ricevono più di quanto pensino di poter richiedere.

Hanno raggiunto la più grande ricchezza: amando tutti gli esseri viventi, come in uno specchio, vedono riflessa la loro stessa immagine d'amore.

La felicità di cui godono non può essere tolta perché sono essi stessi che la creano.

Poichè partecipano alla Grande Opera della redenzione universale contribuiscono a risollevare l'uomo dalla sua caduta originale e lavorano per reintegralo nella sua dignità di Essere Divino.

Sono i Figli de Sole al centro del proprio giardino di delizie.

 

Nelle Rune la Qoph ci permette d'incontrare Sowilo.

Miniatura Sowilo ESCAPE='HTML'
Runa Sowilo ESCAPE='HTML'

Rappresenta il successo, la completezza, l'onore, la forza vitale, l'energia, la salute, la vittoria.

E' la scoperta e la manifestazione nel piano fisico della realtà interiore.

Rappresenta la cristallizzazione del mondo interiore nel mondo esteriore con la scoperta del loro legame indissolubile.

E' la consapevolezza spirituale con una visione chiara, limpida delle cose.

Viene anche chiamata fuoco purificatore poiché mette in luce, in evidenza, ogni cosa, nel bene e nel male, come vedremo tra poco.

E' la spada fiammeggiante ad indicare la forza vitale dello Spirito che dona il potere di portare a compimento i nostri progetti.

Sowilo è collegata al fulmine non solo per la sua rappresentazione pittografica ma anche perché, come un lampo d'estasi e ispirazione, dona successo e creatività individuale.

E' il fuoco che con il suo calore ha il dono di sciogliere il ghiaccio, la stagnazione della vita dopo un gelido inverno.

E' in grado di aumentare la capacità di gestire il maggiore apporto d'energia donata dallo Spirito.

Come ho anticipato Sowilo è la Runa che rende manifesto, come fa il Sole con la sua luce, tutto ciò che era protetto dai contorni della notte.

Rende quindi evidente ciò che dimora nell'interiorità degli individui e non è detto che chi la impersoni arrivi al successo progettato.

Un Archetipo non ha giudizio: Sowilo rende manifesto ciò che dimora dentro ad un uomo.
Uno dei simboli utilizzati dai nazisti è stato una doppia Sowilo.

Simbolo nazisti ESCAPE='HTML'

Come detto quando abbiamo introdotto l'Aleph, i nazisti erano, ai loro vertici, profondi conoscitori di occultismo ed Himmler era l'architetto occulto che si celava dietro Hitler. Era la sua ombra.

Sapevano che il raddoppio di una Runa rappresenta un “portale” che rende visibile, materiale e concreto il suo messaggio (come la Beth insegna).

Sowilo ha prodotto esattamente quello che le si chiedeva: il successo, l'esaltazione delle loro idee. Ma Sowilo non garantisce sulla purezza delle idee che porta alla luce.

Ha compiuto ciò che è: ha reso manifesta, visibile al mondo, l'interiorità dei nazisti ed il loro mondo oscuro fatto di guerra, violenza, razzismo, fanatismo, è diventato tristemente famoso.

Ecco perché i Maestri Bianchi non svelavano che a chi era degno i grandi segreti celati dagli Archetipi: usarli senza considerare ciò che si è significa la rovina.

Ecco perché è necessario arrivare a questo Archetipo solo dopo un lungo digiuno, un lungo lavoro di pulizia su se stessi.

Solo allora Sowilo porterà al mondo, una volta aperto il sigillo che la cela, l'uomo illuminato di cui Gesù è stato un esempio.


Eccoci alla fine della ricerca ed agli insegnamenti di Osho.

Osho ESCAPE='HTML'

Osho accoglie il paragone di Nietzche per descrivere l'ascensione della consapevolezzae parla di tre livelli: il cammello, il leone ed il bambino.

L'uomo cammello è sonnacchioso, ottuso, vive nell'inganno credendo di essere la vetta di una montagna ma è completamente dipendente dall'opinione altrui.

Dal cammello emerge il leone allorché l'uomo si accorge di ciò che si lascia sfuggire dalla vita ed inizia così a negare le pretese altrui.

Si allontana dalla folla ruggendo la propria verità.

Poi giunge lo stato di bambino, né condiscendente né ribelle, ma innocente, spontaneo e vero rispetto al proprio essere.

Non c'è bisogno di spiegare in che stato ci troviamo con la Qoph.

Shamballah

Qoph e Shamballah ESCAPE='HTML'

La Qoph rappresenta un trampolino di lancio per tutte le questioni che hanno a che fare con l'alchimia dei corpi fisici.

Ogni gradino rappresentato dagli Archetipi mirava a giungere al lavoro completo, di cui questo Archetipo è principio ed apportatore.

Si apre un ciclo di esistenza nuovo dove gli individui sono ormai consapevoli del loro lignaggio celeste e collaborano attivamente e gioiosamente all'alchimia collettiva in atto.

Ogni individuo arriva a questo punto dell'ascensione a suo modo: tu Angelica con gli Archetipi, altri in una miriade di modi diversi; ma tutti giungete a questo stadio apportatore di serenità e di chiarezza interiore come la luce nell'oscurità.

Avverrà per gradi la successiva trasmutazione ma il Principio contiene l'elettricità necessaria a far partire i lavori dell'Opera al Rosso, ossia dell'ultima fase che, una volta completata, regalerà al mondo l'Essere rinato, risorto, completamente appagato in ciò che è.

Questo individuo sarà in grado di proiettare la propria luce nel mondo e trasformerà ogni persona, cosa ed animale che incontrerà, in una forma superiore.

E' il Maestro.
Pensate ad una lampada che dà luce laddove non c'è: la lampada del Re Rosso è così luminosa che nessuno potrà resistergli.

E' l'Archetipo completo, l'Ermete Trismegisto ricreato in Terra.
La materia trasmutata ha generato uno Spirito Vivente che sarà l'abito materiale finalmente completo, del Sè Superiore che lo ha preparato pazientemente: uno congruente all'altro.

Ci chiedi se l'acqua rappresenta la forma legante: lo è ma in una forma sublimata.

La liquidità a cui si riferisce il Re Rosso è una forma liquida, completamente spiritualizzata: è acqua eterica, acqua celeste e sì, la sua forma geometrica semplice è l'esagono centrato, come hai ben descritto nel lavoro.

Siamo con voi sempre: ora lo capite, vero?